È normale avere paura di rivolgersi ad uno psicologo. Spesso le persone si preoccupano di cosa accadrebbe poi una volta iniziata la terapia, o semplicemente hanno troppa vergogna nell’ammettere di avere un problema. Molte volte l’orgoglio diventa un vero e proprio ostacolo, non tanto tra sé e la chiamata del professionista, quanto tra sé e la vera risoluzione dei propri problemi.
Vediamo allora in questo articolo quali potrebbero essere i motivi che ti fanno ancora desistere dal prendere il telefono e fissare un appuntamento con uno psicoterapeuta.
Spesso ci hai pensato, spesso eri lì quasi vicino a farlo, ma finora hai sempre trovato una scusa, un’alternativa, qualcosa che ti distraesse da quella fatidica affermazione: Dottore, sto male, può aiutarmi? E dire che basterebbe superare questo piccolo muro, reso enorme dall’immaginario, dalle paure, dai pregiudizi, e da tanti altri falsi miti, per dare una definitiva spazzata a tutti i tuoi problemi.
Ecco quindi una piccola lista di motivi che, secondo la mia esperienza, ti portano ancora oggi a non chiedere aiuto:
1) POSSO ANCORA RESISTERE
Capita quasi sempre che le persone arrivino in terapia quando il problema è già bello che consolidato. Anni di sofferenze, di ansie, di strategie rocambolesche per gestire il panico o per mascherare i segni della depressione. Questo nella migliore delle ipotesi, perché quando le cose sono davvero messe male, l’aiuto dello psicologo non verrà proprio mai richiesto. Al posto dell’aiuto professionale verranno utilizzate strategie apparentemente utili, ma in realtà estremamente distruttive. Parlo in questo caso di alcol, droghe, comportamenti violenti e negligenze verso sé o verso gli altri, e molto altro ancora.
La persona che si rivolge allo psicologo è già in realtà ad un passo dalla salute, perché ammette di avere un problema e non vuole ricorrere a strade che potrebbero solo peggiorare le cose. Quanto sarebbe ancora meglio poi chiedere aiuto il prima possibile, invece di aspettare che le nostre sofferenze si stabilizzino negli anni, diventando di conseguenza sempre più difficili da sovvertire.
2) DEVO ESSERE IN GRADO DI RISOLVERE I MIEI PROBLEMI DA SOLO
Non sempre questo è vero, anzi, quasi mai. Tutti siamo immersi in una fitta rete di co-dipendenze sociali, siamo cioè circondati da persone che hanno bisogno di noi, come noi abbiamo bisogno di loro. Per quanto ti sia difficile ammetterlo, sono sicuro che anche te hai una persona che se ti venisse a mancare ti sentiresti completamente perso. Questo accade perché è nella natura umana aver bisogno dell’altro. A volte però, questo Altro non c’è, o è scostante, o non ci capisce, o ci giudica peggio ancora. Allora perché non rivolgerci ad una persona che ha studiato per quello, che ha scartabellato ogni segreto della mente umana (seppur giustamente non sia mai arrivato a nessuna verità!), che lo fa di professione, che è tenuto dalla legge a tenere in segreto quello che gli dirai, e che magari potrà insegnarci delle strategie utili per gestire eventuali situazioni simili in futuro? Non è molto meglio?
3) SE INIZIO UNA TERAPIA, DOVRÒ ANDARCI PER SEMPRE
Nulla di più falso. Soprattutto quella che pratico io, la psicoterapia cognitivo comportamentale, ha tra i propri principali obiettivi quello di 1) rendere il paziente autonomo e 2) fare in modo che la terapia duri il meno possibile (e per meno intendo veramente poco, anche un paio di mesi, rispetto alle televisive long lasting lifetime terapie psicanalitiche in cui il dottore con il sigaro si presenta con un fiore al nostro funerale per portarci un gentile ricordo degli anni che furono). Nella mia terapia tutto viene discusso e concordato con il paziente, ed è solo il paziente a decidere quando terminare la terapia. È solo il paziente che sa quando sta bene e quando si sente pronto a continuare la propria strada da solo.
4) CI SONO COSE CHE NON RIUSCIREI A DIRE NEANCHE AD UNO PSICOLOGO
Perfetto. Sei te a decidere quando rivelarmi certe cose. Perché io lo so che ti provoca dolore portarle fuori, e non ho nessuna intenzione di costringerti a fare ciò che non vorresti fare. Sei solo te a sapere quando sarà il momento di rivelare quello che hai dentro. E io sarò felice spettatore di quella che sarà per te una estrema liberazione. E sarà da questo sforzo collaborativo tra me e te che si potrà costruire una relazione terapeutica fiduciosa e con un sicuro esito positivo.
È normale quindi essere indecisi e tentennare sull’inizio di una terapia. Il nostro istinto ci porta a stare lontani da pensieri e sentimenti poco gradevoli, che potrebbero scaturire da una loro analisi più approfondita. Questo tipo di paura rappresenta già il primo ostacolo da superare, perché una ferita può guarire solo se viene prima scoperta ed osservata.
Ma ci sono da tenere presenti tutti i vantaggi che arriverebbero dal lasciare che qualcuno si prenda cura di noi. Tra questi ci sono naturalmente: una maggiore fiducia in se stessi, un netto miglioramento dell’umore, una più adeguata gestione dei sintomi ansiosi e depressivi, l’acquisizione di un’abilità decisionale più efficace, un miglioramento nelle relazioni sociali, e una maggiore soddisfazione sul lavoro. Tra i principali, io direi, l’acquisizione di tutta quella serie di strategie che ci permetterà di affrontare da soli e con armi più solide il futuro e le sue incertezze.
Se ti accorgi che questo articolo parla di te o comunque ti riguarda da vicino, non esitare a chiedere aiuto per risolvere il problema. La ricerca scientifica ha dimostrano che negare il problema o attendere può addirittura aggravarlo.
È proprio nella tua città che avrai modo di uscire da questa condizione affidandoti ad uno psicoterapeuta esperto
Di solito, i tempi di ripristino di una condizione di serenità si aggirano intorno ai soli 2 mesi di psicoterapia. I tempi di maturazione di una vera e propria malattia che in generale portano poi alla finale richiesta di aiuto, possono invece a volte addirittura durare anni (la ricerca scientifica stima che i tempi medi di attesa prima della chiamata allo psicoterapeuta sono addirittura di 10 anni).
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AUTORE DEL POST
Mi chiamo DANIELE BRUNI e sono uno Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Da anni mi occupo del trattamento dei disturbi della sfera psichica ed emotiva come ansia, attacchi di panico, disturbi di personalità e depressione. Ricevo nel mio studio privato nella centralissima San Benedetto del Tronto a pochi passi dall'Ospedale Civile insieme ad altri professionisti della salute fisica e mentale con cui collaboro a stretto contatto per il benessere completo dell'individuo, della coppia e della famiglia.
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